Dal fiore al barattolo: come fanno le api a produrre il miele?

Cosa sapete del miele? Se credete che questo dolcissimo alimento sia il risultato dell’ingerimento di nettare o melata delle api e poi del loro rigurgito, non siete i soli. Molti consumatori lo pensano. Sfatiamo subito questo falsa credenza. L’ape succhia con la ligula estroflessa (la cosiddetta proboscide) la soluzione zuccherina del nettare o della melata e la raccoglie nella borsa melaria, dove viene riposta per essere trasportata nell’alveare. Non segue quindi la strada digestiva, ma trova posto in una parte del corpo appositamente predisposta. Ma andiamo avanti. Il nettare succhiato dalle api viene trasportarlo all’interno dell’alveare dove viene passato da ape ad ape e, grazie alla temperatura costante all’interno dell’alveare, comincia ad essere concentrato.

La laboriosa attività delle api

Dalle api stesse il nettare viene addizionato di una serie di sostanze come acidi organici e soprattutto enzimi che lo trasformeranno in ciò che noi conosciamo come miele. Innanzitutto l’ape lo addiziona di un enzima chiamato glucoso ossidasi che grazie al suo elevato potere batteriostatico consente al prodotto di rimanere stabile e ad impedirne le contaminazioni creando un contesto inospitale anche per i microorganismi. Man mano che aumenta la percentuale di zuccheri dovuta alla concentrazione del nettare, sarà sempre meno necessaria l’azione protettiva del glucoso ossidasi, perché il prodotto si proteggerà dai microorganismi grazie ad un sistema osmotico (lo zucchero è idrofilo, capace cioè di legarsi con l’;acqua e di trattenerla) che priverebbe gli ospiti indesiderati dell’acqua, provocandone la disidratazione. Quando il miele sarà pronto, il residuo di glucoso ossidasi presente, gli conferirà una proprietà molto particolare poco nota: la capacità di produrre una modesta quantità di ossigeno libero se combinato con il plasma umano, in sostanza un’azione disinfettante simile a quella dell’acqua ossigenata. Il miele contiene circa 300 sostanze, alcune delle quali ancora ignote. 

Quante varietà di miele esistono? 

Difficile definire un numero. Si possono però individuare delle categorie e alcune specifiche varietà. Il miele si divide in due macro categorie: il miele di nettare, quello ottenuto principalmente da nettare dei fiori; e il miele di melata, ottenuto principalmente dalle
secrezioni provenienti da parti vive di piante. Per quanto riguarda i mieli di nettare la produzione di divide tra il miele di vari fiori o multiflora, e il miele monoflora. Si parla di miele monoflora quando questo proviene principalmente da un’unica origine botanica della quale il prodotto finale assume caratteristiche analitiche e soprattutto organolettiche. Tecniche apistiche particolari vengono adottate per incrementare la produzione e per aumentarne la purezza. Tra i mieli monoflora più apprezzati ci sono il miele di acacia, di agrumi o quello di castagno. Si definiscono mieli millefiori, invece, i mieli che derivano da una varietà di piante diverse. Non esiste un’unica categoria di millefiori, ma tante quante sono le possibili combinazioni di piante e ognuna possiede proprie caratteristiche.

Ma quanto fa bene il miele!

Nonostante sia ricco di glucosio e fruttosio ha una capacità dolcificante di circa una volta e mezzo il saccarosio. Molteplici studi scientifici hanno dimostrato le sue proprietà antisettiche. In particolare sono presenti vitamine e minerali come il cromo, il manganese e il selenio, importantissimi nell’alimentazione dei bambini, ma è anche una miniera di potassio, calcio, fosforo, sodio, ferro e rame. Pelle morbida e capelli lucenti. Sono inoltre presenti le vitamine A, C e del gruppo B e sostanze antiossidanti come carotenoidi, flavonoidi e xantofille. Ha comprovate proprietà antinfiammatorie e lenitive per la gola. Il miele è ricco di antiossidanti utili per contrastare i radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento della pelle. Ma quale botox? Applica sulla pelle un leggero strato di miele per una ventina di minuti e poi risciacqua, sentirai che pelle!!! Con le stesse modalità applicato sui capelli li nutre in profondità e dona tono e lucentezza.

 

Il miele è meglio dello zucchero. Ecco perché…

E’ importante ricordare che il miele ha un indice glicemico molto più basso del saccarosio e di tutti gli altri dolcificanti a base di fruttosio, dunque può essere consumato in moderate dosi anche dai diabetici. Perché utilizzare il miele al posto dello zucchero? Ci sono senz’altro molti vantaggi:

1. E’ un prodotto naturale, che non deriva da nessuna raffinazione o trasformazione chimica
2. Ha proprietà emollienti e antinfiammatorie per gola, stomaco e intestino
3. E’ utile per lo smaltimento delle tossine che si accumulano nel fegato
4. Ha proprietà antibatteriche
5. Mangiare miele ci mantiene più giovani
6. Contiene poche calorie: 1 cucchiaino di miele contiene solo 15 calorie
7. L’apicoltore non sfrutta le api: è l’unico allevatore che non deve sacrificare ciò che alleva,
se accudisce bene le sue bestioline, esse sono in grado di produrre fino a 60 kg di prodotto
in più rispetto alle loro necessità (ed è appunto il surplus che viene prelevato)

Come utilizzarlo

1. Un cucchiaino a digiuno riduce i livelli di colesterolo cattivo LDL
2. Nella colazione con fette biscottate e frutta fresca: ci darà lo sprint per affrontare la giornata
3. Durante una seduta di sport molto faticosa rilascia energia pronta all’uso
4. Un cucchiaino nella tisana prima di andare a dormire migliora la memoria, distende il sistema nervoso e favorisce il sonno.

Controindicazioni

Mai somministrare miele ai bambini al sotto di 1 anno di età Le persone che soffrono di diabete devono usarlo con moderazione.

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Miele di acacia, miele di castagno, millefiori o miele di melata, ma anche miele al tartufo: questi sono solo alcuni dei prodotti che le nostre selezionate aziende che fanno parte dell’Associazione Produttori Colline Toscane producono ogni anno per realizzare prodotti raffinati e dal gusto inconfondibile. Tutte queste proposte si sposano perfettamente non solo con bevande calde o dolci, ma anche e, soprattutto, con i formaggi. Provate tutti gli abbinamenti più sfiziosi e, se volete, chiedeteci suggerimenti e curiosità. I nostri produttori sono a vostra disposizione.

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